Stress tecnologico e smart working: come affrontare la tecnologia?
Se modernità e innovazione tecnologica hanno migliorato la salute fisica e prolungato l’età media, hanno anche aumentato i rischi psicosociali, specialmente nei contesti nei quali il lavoro viene smaterializzato, riducendo i rischi fisici tipici del lavoro industriale e manuale.
E in questa “società dello stress” caratterizzata da tempi stretti, conflittualità e competitività, contrassegnata da continue innovazioni tecnologiche e nuove modalità di lavoro, soffriamo spesso di una sorta di disadattamento evolutivo e fatichiamo a stare al passo dei cambiamenti.
Esistono dei percorsi formativi per favorire una riflessione sugli effetti psicologici dell’innovazione tecnologica, ridurne gli effetti collaterali e massimizzarne i benefici? C’è una formazione che permetta di affrontare adeguatamente la gestione dello stress tecnologico e le specificità lavorative dello smart working?
Smart working e stress tecnologico
L’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro organizza per il 26 giugno 2018 a Brescia un corso dal titolo “Smart working e stress tecnologico”, un corso che partendo dalle definizioni di base e dalle principali fonti di “stress” tecnologico affronterà, con equilibrio, tutti i “pro & contro” dei supporti tecnologici, anche alla luce della scienza cognitiva e neuropsicologica.
Il docente – Andrea Cirincione, formatore e psicologo esperto in valutazioni stress lavoro‐correlato – accompagnerà i partecipanti in un percorso teorico ed esperienziale e, anche attraverso momenti di coinvolgimento attivo e modalità didattiche innovative, proporrà un nuovo modello di approccio allo smart working, che sarà utile anche in chiave di auditing.
La novità dello smart working
Ricordiamo che lo “smart working”, il cosiddetto “ lavoro agile” è definito a livello normativo come una modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. E in questa tipologia di lavoro, favorita dall’uso di strumenti informatici in remoto:
- vengono meno i vincoli legati a luogo e orario lavorativo;
- il lavoratore organizza le attività in piena autonomia e flessibilità;
- acquista maggior importanza la responsabilità personale dei risultati ottenuti.
Alcuni dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, riferiti al 2016, rilevano la presenza di 250.000 lavoratori “smart”, con un numero che in crescita nelle grandi imprese ed è, invece, stabile nelle piccole e medie aziende.
E si può affermare che, in questo momento, circa il 7% dei lavoratori italiani è ormai flessibile nel luogo, nell’orario e negli strumenti di lavoro.
Il programma e le informazioni del corso
Per ridurre gli effetti collaterali dell’innovazione tecnologica e massimizzare i benefici dei cambiamenti lavorativi, martedì 26 giugno 2018 a Brescia, dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, si terrà il corso “Smart working e stress tecnologico” (8 ore) presso la sede di AiFOS in via Branze 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia.
Il programma del corso:
- definizioni base;
- principali fonti di stress tecnologico;
- “pro & contro” dei supporti tecnologici;
- i rischi in ottica scientifica cognitiva e neuropsicologica;
- proposta di un modello di approccio allo smart working utile anche in fase di auditing.
Si segnala che il corso – destinato a formatori, consulenti, RSPP/ASPP e a tutti coloro che, avendo già nozioni di base in materia di salute e sicurezza, intendono aumentarne le conoscenze – è valido per il rilascio di crediti per l’aggiornamento relativo a:
- 6 ore per RSPP e ASPP;
- 6 ore per Formatori qualificati terza area tematica.