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04 Gen

Come fare informazione e gestire il primo soccorso aziendale

Il Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) indica espressamente all’articolo 36 (Informazione ai lavoratori) che il datore di lavoro deve provvedere affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:

a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;

b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro;

c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46;

d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente.

L’informazione su primo soccorso ed emergenze

Dunque è espressamente indicato dal Testo Unico la necessità di un’adeguata informazione in relazione alle procedure di primo soccorso e le emergenze in generale. E per questo motivo torniamo a raccogliere utili indicazioni dal documento Inail “ il P.S. , elaborato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, che ribadisce infatti che il datore di lavoro ha l’obbligo di “provvedere affinché ciascun lavoratore riceva un’adeguata informazione sulle procedure di primo soccorso e sui nominativi dei lavoratori incaricati”. Ad esempio “tutti dovrebbero essere informati su come allertare il 112 e quali informazioni fornire”.

Si indica che per la diffusione delle informazioni “è possibile prevedere:

  • incontri informativi con i lavoratori;
  • distribuzione, attraverso comunicazioni e-mail o in cartaceo, di un estratto del piano di soccorso (almeno la sezione dedicata ai comportamenti da attuare in caso di emergenza) o di un riassunto/decalogo di comportamenti da adottare;
  • distribuzione in tutte le sedi di cartellonistica adeguata contenente elenco degli addetti al primo soccorso e relativi numeri di telefono/ubicazione;
  • cartellonistica adeguata che segnali la presenza di cassette di pronto soccorso o pacchetti di medicazione, DAE e di qualsiasi altro presidio utile presente in azienda”.

Check list sulla gestione del primo soccorso nei luoghi di lavoro

Il documento presenta una “Check list sulla gestione del primo soccorso nei luoghi di lavoro” realizzata in collaborazione con l’Agenzia di tutela della salute di Bergamo – Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Riprendiamo dalla lista di controllo alcune delle domande e risposte contenute sui vari temi della gestione del primo soccorso.

La lista chiede, ad esempio, se è stato identificato il gruppo aziendale di appartenenza.

Infatti, in attuazione dell’art. 1 d.m. salute 388/2003 e come ricordato anche nell’articolo “ gli obblighi del primo soccorso: la classificazione delle aziende”, “le aziende, ovvero le unità produttive sono classificate, tenuto conto della tipologia di attività svolta, del numero di lavoratori occupati e dei fattori di rischio, in tre gruppi (A-B-C). Dalla classificazione aziendale dipende anche la tipologia di attrezzature e presidi da utilizzare e le ore di formazione degli addetti al primo soccorso. Solo per le aziende di gruppo A, vige l’obbligo di effettuare la comunicazione alla Asl competente del territorio”.

Inoltre sono state identificate le diverse tipologie di infortunio o di situazioni che richiedono un’assistenza medica di emergenza?

Infatti è necessario “identificare le tipologie d’infortunio mediante valutazione del rischio e analisi del fenomeno infortunistico interno all’azienda”.

Ed esistono istruzioni operative o indicazioni differenziate per ciascuna tipologia di infortunio o di assistenza medica di emergenza?

A questo proposito la check list indica che “l’organizzazione delle azioni necessarie e la definizione di procedure di comportamento costituiscono gli aspetti più rilevanti per garantire un intervento efficace. Nella definizione delle istruzioni operative per la gestione delle emergenze mediche, ruolo importante è svolto dal medico competente che fornisce informazioni utili per la predisposizione delle misure e protocolli operativi specifici da adottare. Le istruzioni operative specifiche dovranno, inoltre, contenere riferimenti chiari sulla modalità di allertamento della squadra degli addetti interni e sui casi e le modalità di richiesta di intervento da parte del 112”.

Riguardo poi all’organizzazione di incontri, riguardo alla gestione delle emergenze, con le varie figure previste (addetti al primo soccorso, RSPP, medico competente, antincendio) per definire le procedure, si segnala che “l’organizzazione del primo soccorso rientra nel quadro generale della gestione delle emergenze”. Ed è dunque consigliato “prevedere degli incontri specifici per la definizione di procedure integrate”.

Gli addetti al primo soccorso, la comunicazione e le esercitazioni

La check list si sofferma poi sugli addetti al primo soccorso. Sono stati nominati?Si ricorda che l’organizzazione di primo soccorso “deve garantire la presenza di personale formato e numericamente adeguato, in base alla complessità dell’azienda e all’organizzazione dei turni. L’organizzazione attuata deve garantire la presenza di addetti formati in ciascun turno di lavoro. Il numero degli addetti si considera adeguato se sono presenti operatori in grado di intervenire per ogni tipo di emergenza e in ogni momento (reparto, turno) anche in caso di ferie o assenze improvvise del personale indicato nel turno”.  E tali addetti al primo soccorso devono aver ricevuto adeguata formazione e addestramento pratico sulle misure di emergenza. Si segnala che “i contenuti minimi dei corsi di formazione per addetti al primo soccorso sono contenuti negli allegati del d.m. salute 388/2003 e vanno adeguati ai rischi specifici presenti in azienda. Tali corsi prevedono una parte teorica ed una parte addestrativa. Per mantenere le abilità pratiche acquisite nei corsi di formazione è consigliato effettuare dei retraining brevi e frequenti, almeno una/due volte all’anno, anche se la normativa impone l’aggiornamento della formazione ogni 3 anni”.

Esistono poi mezzi di comunicazione interni dedicati alle situazioni di emergenza e/o specifiche modalità di comunicazione e mezzi di trasporto per le situazioni di emergenza individuate?

La lista indica che i mezzi di comunicazione interni “devono essere idonei ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del servizio sanitario nazionale e a garantire comunicazioni interne tempestive ed efficaci. Utile predisporre note informative standardizzate per facilitare l’accesso di eventuali soccorsi esterni. Esplicitare chiaramente eventuali accordi con strutture esterne (pronto soccorso di presidi ospedalieri, 112). È opportuno prevedere un sistema di comunicazione diretto dal luogo dell’evento (ad es: cordless o cellulare dedicato). Per assicurare la corretta comunicazione dell’evento all’operatore del 112, è fondamentale che la chiamata sia effettuata direttamente dagli addetti al primo soccorso”.

Rimandando poi alla lettura integrale del documento Inail e della check list riguardo al tema della predisposizione delle attrezzature di primo soccorso (cassetta o pacchetto di medicazione) e della loro collocazione, ci soffermiamo sull’importanza che, per il buon funzionamento dell’organizzazione, “tutti i lavoratori conoscano le procedure operative da attuare al verificarsi di un malore o di un infortunio. Il lavoratore che assiste deve essere in grado di allertare gli addetti e supportare gli stessi in modo adeguato”.

E sono state effettuate nei luoghi di lavoro prove o simulazioni su interventi d’emergenza per infortunio o malore?

Si indica che l’effettuazione di prove, simulazioni ed esercitazioni “costituiscono un banco di prova importante per gli addetti al p.s. e un momento di addestramento per tutti gli altri lavoratori; sono essenziali per verificare il buon funzionamento del sistema organizzativo individuato, coinvolgendo tutti i lavoratori, ciascuno per le proprie competenze e in base alla specifica formazione ricevuta. La registrazione dei risultati ottenuti durante le prove/ esercitazioni/simulazioni è necessaria per evidenziare eventuali criticità (tempi d’intervento, modalità, mezzi e tempi di comunicazione interna ed esterna, richieste di interventi a 112, tipo e mezzo di trasporto utilizzato) e trovare soluzioni”.

Riprendiamo, in conclusione, anche alcune indicazioni sulla possibilità che, riguardo alle emergenze effettivamente affrontate, si organizzino momenti, formali o informali, di debriefing con le figure coinvolte.

Si sottolinea, infatti, l’importanza di “annotare le situazioni realmente accadute ed affrontate rilevando le eventuali criticità e difficoltà (interne ed esterne) incontrate nella gestione del caso al fine di trovare soluzioni adeguate. Può essere utile annotare, per una eventuale analisi, anche i casi di eventi incidentali, occorsi senza danno diretto alle persone, e le situazioni di emergenze mediche (malori), occorse in assenza di infortunio, sia in lavoratori, sia in eventuali frequentatori esterni (clienti/utenti/lavoratori di ditte esterne)”.