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07 Set

Modello 231 e sistemi di gestione: l’importanza di una gestione integrata

Il nostro giornale riceve tesi di laurea, elaborazioni per corsi di perfezionamento o comunque documenti realizzati in ambito universitario che mostrano il buon livello di molti compendi, ricerche, riflessioni in materia di salute e sicurezza. Lavori che, in alcuni casi, ripubblichiamo sul nostro giornale convinti di offrire anche per i lettori utili materiali che possono offrire spunti per migliorare le strategie di prevenzione aziendali.

 

È il caso di un Paper dal titolo “Criteri per la determinazione di un S.istema di G.estione S.alute e S.icurezza sul Lavoro (SGSSL) come Manuale di un M.odello di O.rganizzazione e G.estione (MOG) in tema di Salute e Sicurezza sul Lavoro”, a cura del Dott. Antonio Zannini, scritto per un corso di perfezionamento per l’ Università di Ferrara – Ca’ Foscari Challenge School (anno accademico 2019-2020) nell’ambito della disciplina “L’Esperto nella prevenzione della responsabilità penale degli enti attraverso il Modello di Organizzazione e Gestione 231/01”.

 

Il lavoro, come indicato nella presentazione, “parte dall’analisi dello stato attuale delle organizzazioni imprenditoriali: le stesse per la maggiore presentano modelli e sistemi separati e per lo più disomogenei anche per la gestione SSL, generando consequenzialmente sforzi importanti, non solo nell’adattamento ai cambiamenti imposti dall’esterno, ma soprattutto nel rendere effettive le modalità di lavoro di cui l’organizzazione si è dotata, anche rispetto alla prevenzione e gestione dei rischi aziendali”.

 

Questi i punti trattati nell’articolo:

  • Sistemi di gestione e modelli di organizzazione aziendali
  • Relazioni tra SGSSL e MOG e adempimento degli obblighi
  • La necessaria integrazione tra i modelli di prevenzione dei reati

 

Sistemi di gestione e modelli di organizzazione aziendali

Il Paper espone una linea di analisi con particolare attenzione alla corretta governance in materia di Salute e Sicurezza Sul Lavoro (SSL) in un’organizzazione “di natura complessa in possesso di modello di prevenzione dei reati previsto dal decreto legislativo 231/2001 e/o SGSSL certificato in ossequio alle norme volontarie nel tramite di un loro importante contributo sinergico”.

 

Si ricorda, a questo proposito, che la crescita della complessità e dell’impatto della compliance normativa sull’organizzazione imprenditoriale “rende necessario affrontare questo tema con un approccio innovativo e integrato, che eviti duplicazioni e/o disassociazioni di logiche, strutture, processi, metodologie, documenti e sistemi informativi”.

 

L’obiettivo del documento, che vuole essere uno “strumento utile per la diffusione della cultura della salute e della sicurezza”, è quello di definire “un prototipo per la definizione di un Modello di Organizzazione e Gestione in tema di Salute e Sicurezza sul Lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 231 del 8 giugno 2001 e smi e conforme all’art. 30 del D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e smi”. In particolare un Sistema di gestione salute e sicurezza sul lavoro (SGSSL) “affinché espleti la migliore efficacia deve essere pienamente integrato nella gestione complessiva dell’organizzazione operando, in questo modo, un progressivo miglioramento nel tempo delle performance di salute e sicurezza”. Senza dimenticare che la riduzione dei rischi per la salute e la sicurezza e il miglioramento del benessere psicofisico dei lavoratori “può essere, non solo un valore etico e morale, ma anche un importante strumento di competitività”.

 

In particolare il manuale presentato è uno strumento a disposizione per definire:

  • un Sistema di Gestione conforme ai requisiti degli standard UNI ISO 45001 – BS OHSAS 18001 (dal primo ottobre 2020 è “obbligatorio effettuare audit secondo la norma ISO 45001”);
  • un Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) per lo sviluppo del Sistema di Gestione.

Si vuole, dunque, “fornire un supporto tecnico-operativo funzionale all’adozione dei sistemi di gestione, finalizzato ad aumentare il livello di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che possono evolvere anche in modelli di organizzazione e gestione ai sensi del D.Lgs. 231/01”.

 

Relazioni tra SGSSL e MOG e adempimento degli obblighi

Nella presentazione del manuale si ricorda che “le relazioni tra SGSSL e MOG di cui al D.Lgs. 231/2001 e smi sono delineati dall’art. 30, comma 5, del D.Lgs. 81/2008 e smi, dove si considera che ‘i Modelli di Organizzazione definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGS) del 28 settembre 2001 o al BS OHSAS 18001 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti’.

 

Inoltre l’articolo 16 comma 3 del D.Lgs. 81/2008 e smi “prevede che l’obbligo di vigilanza da parte del Datore di Lavoro sull’espletamento delle funzioni da parte dei delegati s’intende assolto in caso di adozione ed efficace attuazione del Modello ivi menzionato”.

 

In questo senso l’elaborato vuole essere una “base-line” applicabile a qualsivoglia realtà imprenditoriale, per favorire “l’adempimento degli obblighi conseguenti, nella fattispecie:

  • rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a: attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;
  • valutazione dei rischi e predisposizione delle misure di prevenzione e protezione;
  • attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
  • sorveglianza sanitaria;
  • informazione e formazione dei lavoratori;
  • vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;
  • acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;
  • verifiche periodiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate”.

 

La necessaria integrazione tra i modelli di prevenzione dei reati

Si indica nella presentazione che “l’integrazione tra modello di prevenzione dei reati previsto dal decreto legislativo 231/2001 e sistemi di gestione è oramai necessità organizzativa, che deve essere ricercata continuamente al fine della massimizzazione dell’efficacia degli investimenti sulla ‘compliance aziendale’”. Compliance che deve essere intesa come “l’insieme delle iniziative poste in essere dall’organizzazione stessa per raggiungere una ragionevole sicurezza sul fatto che le attività aziendali siano svolte nel rispetto delle cogenze normative cui l’azienda è sottoposta e delle direttive che gli stessi vertici aziendali danno”.

 

In questo senso con l’analisi delle correlazioni tra Modello 231 e Sistemi di gestione, si vuole porre enfasi sulla “rilevanza strategica che una gestione integrata ha nel governo delle imprese e nella sua politica di gestione del rischio. Il tutto, se adeguatamente progettato e/o modificato, anche attraverso l’integrazione con i sistemi di gestione, accresce la possibilità che il modello adottato possa essere giudicato come efficacemente attuato, facendo valere ‘l’esimente responsabilità’ per la società, nel caso in cui alcuni soggetti aziendali fossero coinvolti in procedimenti penali di circostanza”.

 

L’adozione di un modello di organizzazione, gestione e controllo – conclude la presentazione del manuale – “non va intesa solo come azione difensiva, come mero adempimento ‘burocratico’ ai fini dell’esimente della responsabilità amministrativa, ma invece, come elemento preordinato al conseguimento di un vantaggio competitivo nei confronti dell’ambiente in cui l’azienda opera, al contempo, garantendo un circuito virtuoso volto al rispetto delle regole e delle norme, con particolare riferimento alle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro”.

 

Segnaliamo che la presentazione del manuale riporta ulteriori approfondimenti su temi come il ruolo del modello organizzativo nel “sistema 231”, l’idoneità del modello alla prova della valutazione del giudice e la disciplina dei modelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro.